3Come capire se ci troviamo davanti a ritenzione idrica?
4Consigli utili per prevenire o migliorare la ritenzione idrica
Fastidiosa e temuta dalle donne, tanto quanto la sua “amica” cellulite.
Di cosa stiamo parlando? Di ritenzione idrica!
È possibile che i due disturbi coesistano, ma non è sempre scontato, ciò che è importante è non confonderli tra loro. Si parla di ritenzione idrica, infatti, quando liquidi e tossine non correttamente espulsi dall’organismo, si depositano negli spazi tra cellula e cellula e, più in generale, nei tessuti. La vita sedentaria e l’alimentazione poco attenta sono certamente le cause più frequenti, ma non sono le uniche. Entriamo nel dettaglio.
La ritenzione idrica è un problema tipicamente femminile: In Italia circa 1 donna su 3 soffre di questo disturbo. Anche tu? Allora benvenuta nel club!
Il sintomo principale è l’edema, un rigonfiamento causato dai liquidi ristagnanti. Il tipico aumento di peso che lamenta chi soffre di ritenzione idrica è dovuto, infatti, ai liquidi trattenuti e non, come accade invece per la cellulite, al grasso corporeo.
Altro sintomo tipico è la pesantezza agli arti inferiori e spesso, sugli stessi, si avverte un dolore “sordo”, anche senza toccarli. All’aspetto, piedi, caviglie e pancia frequentemente risultano gonfi.
Insomma, è questo il caso in cui dire “gonfia come un pallone”, solo che qui si tratta di un pallone pieno di acqua!
Le cause della ritenzione sono da ricercarsi innanzitutto nelle alterazioni ormonali dovute al ciclo mestruale della donna: nella fase post-ovulazione si abbassano i livelli di estrogeni e aumentano quelli di progesterone, determinando la difficoltà del sistema linfatico a drenare i liquidi.
La conseguenza è la loro stasi nei tessuti e la formazione di edemi e rigonfiamenti, tipico inestetismo che lamenta chiunque soffra di ritenzione.
Ma non è tutto, giocano un ruolo fondamentale anche alimentazione e sedentarietà. Il nemico numero uno è certamente il sale, ma anche bere poca acqua (o, per assurdo, berne troppa), non migliora le cose.
L’abuso di sale, per l’appunto, porta ad uno squilibrio del rapporto tra potassio e sodio nell’organismo: l’eccesso di sodio, oltre a favorire l’aumento della pressione sanguigna, porta anche a trattenere i liquidi.
Fare sport di qualunque tipo, oltre ad aiutare il sistema muscolo scheletrico e rallentare l’invecchiamento di cuore e polmoni, favorisce la circolazione linfatica, riducendo al minimo il trattenimento di liquidi e delle tossine che così non vengono eliminate.
Tra le altre cause della ritenzione idrica dobbiamo menzionare sicuramente anche l’uso di particolari farmaci che potrebbero interferire con l’attività ormonale come ad esempio antinfiammatori, cortisonici o anticoncezionali. Per la stessa ragione anche gravidanza e menopausa possono essere causa di ritenzione idrica. Insomma, ci sono davvero poche chance di non esserne affette.
Per essere sicuri è sempre bene rivolgersi ad un esperto, ma se leggendo questo articolo siete assalite dal dubbio e volete capire se anche voi soffrite di ritenzione idrica, potete tranquillamente effettuare un piccolo “test fai-da-te”: se applicando con un dito una piccola pressione per qualche secondo sulla pelle si forma un alone bianco, allora potremmo essere in presenza di ritenzione idrica. Ma non disperate, a tutto (o quasi) c’è rimedio.
Le armi per combattere il nemico? Le suggeriamo noi!
Bere molta acqua è sicuramente un valido aiuto ma attenzione, anche qui, agli eccessi!
Soprattutto se si soffre di ritenzione idrica, un’eccessiva e forzata idratazione assunta attraverso la semplice acqua potrebbe non essere la soluzione migliore: ecco allora che vengono in nostro soccorso tisane drenanti e sgonfianti (quelle, ad esempio, a base di tarassaco, betulla e finocchio).
Anche integratori naturali a base di estratti vegetali come aloe vera, equiseto, mirtillo, Lespedeza, centella asiatica e tè verde migliorano il microcircolo e favoriscono il drenaggio dei liquidi in eccesso. Se questi integratori contengono poi anche magnesio e potassio che aiutano a reintegrare i sali persi con il drenaggio dei liquidi.
Tra gli sport più consigliati per questo tipo di problematiche troviamo il nuoto, l’acqua-gym, la camminata ed il ciclismo. Al termine delle attività lo stretching, abbinato ad esercizi di controllo respiratorio eseguiti con le gambe in alto, favorirà il ritorno venoso e l’eliminazione delle tossine prodotte.
Se poi lo sport non è proprio il vostro forte, potrete comunque ricorrere ad alcuni semplici accorgimenti: dormire con le gambe lievemente sollevate (magari posizionando un cuscino sotto le caviglie o sotto il materasso all’altezza dei piedi); sdraiarsi e sollevare le gambe 10 minuti al giorno appoggiandole ad una parete oppure, se passate molto tempo seduti ad una scrivania o in piedi, sollevare spesso i talloni per favorire il ritorno venoso.
La ritenzione idrica ora non ha più segreti! Tocca a voi combatterla con tanto impegno e costanza.