1La patologia antiestetica che tutte odiano
L’incubo di tutte le donne, nessuna esclusa!
Dalla cellulite difficilmente si ha scampo, infatti colpisce circa 9 donne su 10 indipendentemente dalla loro età e dal peso.
Si tratta di una problematica difficile da combattere, ma non bisogna disperare, adottando piccoli accorgimenti quotidiani è almeno possibile ridurla. Conosciamola meglio.
La definiamo spesso come un banale inestetismo, ma in realtà si tratta di una patologia che consiste in un’alterazione del tessuto sottocutaneo. Il suo vero nome è panniculopatia edemato–fibro–sclerotica (P.E.F.S.) e deriva da un’alterazione del derma e dell’ipoderma.
Al contrario di quanto si tende a credere, non si tratta di un accumulo di grasso, ma la conseguenza di processi infiammatori che riguardano i vasi sanguigni, il tessuto adiposo e quello interstiziale; proprio per questo ne possono essere affette tutte le donne.
Il processo di formazione della cellulite parte da alterazioni nella microcircolazione che portano ad un ristagno di liquidi ed alla conseguente formazione di edemi.
Se questa condizione permane, le cellule adipose si ingrandiscono, portando alla formazione di noduli e favorendo l’assottigliamento del derma (strato della cute sottostante l’epidermide).
Tutto questo comporta un indurimento ed un’alterazione della struttura del tessuto adiposo che produce la tanto odiata “buccia d’arancia”. Tanto più sarà elevato lo stadio di avanzamento, tanto più essa sarà evidente.
Primo stadio: cellulite edematosa.
Si manifesta con il classico gonfiore, o edema, dovuto al deposito di liquidi nel tessuto e all’accumulo di grasso e acqua nelle cellule.
Presenta la sintomatologia tipica della patologia, come la pesantezza agli arti, anche se al tatto la pelle è ancora morbida ed elastica e l’inestetismo non cosi tanto evidente.
Secondo stadio: cellulite fibrosa.
Cattiva ossigenazione dei tessuti e scarsa capacità di espulsione delle scorie trattenute fanno si che le cellule di grasso restino bloccate nei tessuti circostanti, dando vita al processo di fibrosi reattiva ed ai conseguenti micro noduli.
Questi possono velocemente diventare agglomerati più grandi se non prontamente approcciati con trattamenti e terapie specifiche.
In questo caso, la cute presenta un colorito spento (pallido) a riposo o arrossato dopo la pressione con le mani, nonché, quando la si cattura tra le dita, manifesta il tipico inestetismo della pelle a “buccia d’arancia”.
Terzo stadio: cellulite sclerotica.
La crescente dimensione dei noduli fa si che questi, quando troppo grandi, procurino pressione sui vasi e sulle terminazioni nervose, causando un primo livello di insufficienza venosa e linfatica.
L’aspetto della pelle cambia radicalmente e l’alterazione è molto evidente: oltre alla perdita di elasticità e omogeneità e l’aspetto “a materasso”, al tatto la cute è fredda e spesso dolente anche se toccata con delicatezza.
Perché si forma questa odiatissima cellulite?
Non esiste una risposta univoca, la cellulite è, verosimilmente, il risultato di più cause concatenate, oltre che di una sfortunata predisposizione genetica.
Ma non è tutto, anche la ritenzione idrica può essere causa di cellulite e, con essa, molti dei fattori che la determinano:
Una buona notizia c’è!
La cellulite, soprattutto se si interviene tempestivamente, può essere trattata e migliorata.
Esistono infatti trattamenti estetici mirati di vario genere (massaggi linfatici, pressoterapia, ecc…) che possono arrivare più o meno in profondità ed aiutare a migliorare la situazione.
È facile immaginare come, una cellulite al primo stadio sia molto più facile da trattare che non una al terzo stadio.
Quello che però rimane fondamentale è mantenere un corretto stile di vita:
Molto importante è l’idratazione: perciò ci si può aiutare anche assumendo tisane ed estratti naturali.
Esistono anche integratori alimentari specifici (sia in forma liquida che in compresse) composti da una miscela di estratti naturali che aiutano a contrastare la cellulite.
Tra di essi troviamo:
Sentirci bene ed essere in salute è, prima di tutto, un regalo che dobbiamo a noi stessi.
Con qualche accorgimento e un po’ di impegno, possiamo aiutare il nostro organismo a liberarsi, almeno in parte, di questo fastidioso problema. E per evitare che col passar del tempo peggiori…meglio mettersi subito all’opera!