1Respirare: gesto primordiale ed arte antichissima
2Respirare male: causa e sintomo dello stress
3Respirare bene: quale respirazione?
4Come migliorare e/o allenare la propria respirazione
5Digerire meglio: rimedi naturali ed integratori
Soffrire di piccoli stati d’ansia e stress, nel contesto di vita attuale, è un problema molto diffuso.
Si va sempre di fretta, c’è poco tempo per prendersi cura di sé stessi ed in alcuni periodi il nostro corpo ne risente inviando segnali inconfondibili: stanchezza cronica, testa vuota, contratture muscolari, fino ad arrivare alla tachicardia, alla sensazione di peso al petto e… alla fame d’aria!
Sentirsi “mancare il respiro” è uno dei sintomi tipici dello stress psicosomatico e degli stati d’ansia. Naturalmente, onde evitare di trascurare problemi ben più seri, è importante escludere patologie organiche sottostanti e sottoporsi in via preventiva ad esami per controllare il cuore ed i polmoni.
Nel 90% dei casi, però, è proprio “colpa” della testa, della tensione nervosa accumulata quotidianamente.
In questi casi un ruolo importantissimo è giocato dalla respirazione.
Respirare è la prima cosa che tutti noi impariamo a fare appena nasciamo: la prima azione, involontaria quanto necessaria, che dopo qualche secondo fuori dal grembo siamo costretti immediatamente a compiere per vivere.
La respirazione è un atto involontario. I nostri polmoni, in situazioni normali, immagazzinano circa 5/6 litri d’aria al minuto realizzando tra i 10 ed i 12 atti respiratori, stimolando, in egual misura, il diaframma, la gabbia toracica ed i muscoli addominali, senza sovraccaricare nessuna delle strutture citate.
La respirazione totalmente diaframmatica che abbiamo alla nascita spesso, in seguito ad alcuni cambiamenti morfologici e ad eventuali traumi che subiamo durante la crescita, può essere “disimparata”, lasciando il posto ad una respirazione via via più superficiale ed a dei veri e propri blocchi del respiro.
Una respirazione superficiale, nel lungo periodo può portare all’insorgenza di problematiche di varia natura.
L’accumulo di energie negative dall’esterno (ambiente lavorativo, familiare, ecc…) così come altre fonti di stress possono essere alimentate da una respirazione sbagliata.
Quando si respira superficialmente infatti, la muscolatura più profonda non viene stimolata e si utilizza quella superficiale per qualsiasi tipo di movimento creando un sovraccarico di tali muscoli che può portare a problematiche anche piuttosto importanti quali, per esempio, patologie posturali piuttosto che stress e ansia.
La respirazione superficiale detta anche respirazione toracica, porta alla stimolazione eccessiva e quasi esclusiva dei muscoli superiori dello sterno, trascurando la pancia ed il diaframma, che si irrigidisce.
Inoltre questo respiro più affannato porta a stimolare ulteriormente uno stato di stress e pensieri negativi fino a sfociare nei casi più estremi ad un nervosismo incontrollato.
Ecco perché a volte una errata respirazione può essere causa essa stessa di ansia e stress.
La fame d’aria, tipica degli stati d’ansia, è proprio il risultato della respirazione toracica, provocando quel senso di mancanza di respiro, intorpidimento e dolore allo sterno o al petto in generale, nausea e vertigini.
I sintomi avvertiti di conseguenza possono essere molto fastidiosi, innescando uno stato di paura che peggiora, autoalimentata involontariamente da noi stessi.
Come sopra citato, la respirazione diaframmatica è quella “corretta” e consiste nell’incamerare aria gonfiando la pancia sopra l’ombelico, senza utilizzare la cassa toracica. Il petto rimarrà nella stessa posizione di partenza. L’espirazione avviene lentamente lasciando fuoriuscire aria dalla bocca.
I benefici della respirazione diaframmatica sono vari e di notevole importanza:
Nella storia, moltissime tecniche antichissime, su tutte lo Yoga, avevano ed hanno come focus proprio la respirazione e la concentrazione sull’atto respiratorio.
Anche oggi queste tecniche, sia antiche che più recenti, sono di enorme aiuto a chi, come spesso accade, affronta periodi più o meno lunghi di stress psicofisico ed ansia.
Sono tutte accomunate dall’attenzione alla postura del dorso, dove l’atto respiratorio si verifica, al movimento delle braccia ed alla velocità proprio di ogni singolo respiro.
Vediamo 2 esercizi respiratori semplici, da compiere 2 o 3 volte al giorno, come routine quotidiana, utili per allentare la tensione toracica, slegare il diaframma ed alleviare lo stress.
Oltre a questi piccoli esercizi, lo Yoga, anche in “formato principianti” o “short” per chi va di fretta, potrebbe essere la medicina giusta. Anche pilates, tai chi e nuoto non sono da meno.
La natura come sempre può darci una mano; ecco che melissa, withania e valeriana possono essere validi strumenti per un rilassamento più profondo e una tonificazione generale del nostro organismo.
Ultimo consiglio può essere quello di concedersi il lusso di dire di no! Ad una cena indesiderata, ad un impegno troppo gravoso, ecc.
Quando sentiamo il bisogno di fermarci e di prenderci del tempo per noi stessi, dobbiamo ascoltare il nostro corpo e rallentare senza sensi di colpa!
Seguendo la regola del prevenire è meglio che curare, si dovrebbe cercare di ritagliarsi sempre un piccolo spazio almeno una volta a settimana, ove recuperare le energie e concedersi un momento rigenerante.
Prendiamo l’agenda e programmiamolo in rosso, come IMPEGNO NON RIMANDABILE!